Sono un poeta e anche un po’ beta. Diciamo che vado dalla alfa alla Z3. O meglio sono quello che sono, un comune coprywater con un’anima unica e irripetibile. Buona provocazione a tutti!

domenica 26 febbraio 2012

LE QUATTRO CAPACITÀ CREATIVE FONDAMENTALI

Tratto da NUOVOeUTILE

Chi fa un qualsiasi lavoro creativo dovrebbe cavarsela discretamente in tutti i quattro ambiti, e dovrebbe essere eccellente almeno in uno, e magari in più di uno. Altrimenti, c’è un problema.

- Fluency, è la capacità di fornire molte soluzioni accettabili o buone (insomma: niente fuffa) in un tempo ragionevole ma limitato.

- Flexibility, è l’attitudine a sviluppare soluzioni a partire da ingredienti diversi e da prospettive molteplici, e a cambiare rapidamente prospettiva e contesti di riferimento.

- Originality è la capacità di sviluppare idee mai pensate prima. Sapendo che essere originali non vuol dire produrre idee irritanti o stravaganti (questo è uno dei motivi per cui non smetto di prendere le distanze dal brainstorming, che invece incoraggia questo stile di pensiero). Vuol dire, invece, avventurarsi in spazi creativi non ancora percorsi da nessuno, cercando soluzioni nuove ed efficaci. E sapendo che efficacia, semplicità e bellezza (o, in senso matematico, eleganza) spesso coincidono. Insomma, e per farla breve: KISS.

- L’ultima categoria, Elaboration, è la più trascurata. E a trascurarla sono spesso proprio le persone meno esperte. Rimanda all’aver cura dei dettagli e rispetto del proprio lavoro, e al presentare un prodotto consistente: cioè finito in ogni sua parte, impeccabile sia nella sostanza sia nella forma. Prendendosi il tempo necessario per le verifiche e il fine tuning, e però rispettando i tempi di consegna. Un lavoro presentato fuori tempo massimo, per quanto buono sia, è un lavoro inutile. Un lavoro abborracciato è un lavoro da rifare. 
Dedico questo post a tutti i senior che, in agenzia, in azienda, in un laboratorio o in una bottega cercano, tra schiaffi e carezze, di addestrare un junior. A tutti i junior che vogliono crescere: per riuscirci, devono imparare a governare i propri processi creativi dall’inizio alla fine.

domenica 10 luglio 2011

NASCE UN’OPERA.

Il braccio chiede consiglio alla mente e intanto è sulla porta del cuore ad origliare ogni suo sospiro, ogni suo movimento che produca una qualche vibrazione di significato istantaneo. Ma pur sempre eterno.
Il braccio si alza e bussa alla porta. La mente torna e gli risponde con qualche buona idea e altrettanti macchinosi ragionamenti.
Il cuore apre la sua porta. Basta uno sguardo. Un cenno di intesa e tutto è chiaro.
L'opera può avere inizio.